Ermenegildo Zegna fondò nel 1910 a Trivero (Biella) l’azienda tessile “Lanificio Zegna”. Il suo approccio alla moda è stato pionieristico, soprattutto per l’attenzione a tutti gli aspetti legati alla pubblicità; fu il primo a firmare le cimose delle stoffe prodotte e, successivamente, a fare del marchio un certificato di qualità ben presto riconosciuto in tutto il mondo contrastando la consuetudine dei fabbricanti di tessuti (biellesi e non) di non applicare il proprio “marchio di fabbrica” sulle stoffe, a tutto vantaggio dei grossisti che fungevano da intermediari tra i lanifici ed i sarti. Era, in ambito tessile, il primo passo verso l’emancipazione da quella sudditanza tecnico-psicologica verso la produzione del “made in England”, anche grazie alle politiche autarchiche del regime fascista.

Così il fondatore decise di “firmare” ogni metro dei suoi tessuti con marchi divenuti poi notissimi in Italia e all’estero come “FZA Electa”, “Soltex”, “Adam” e “Astrum”.

In molte pubblicità degli anni Trenta tali marchi erano raffigurati assieme, a garanzia dell’autenticità e qualità dei tessuti Zegna.

Nel 1949 comparve il marchio con forma di sigillo in ceralacca rossa; per il suo forte valore simbolico e comunicativo, era utilizzato in calce a diplomi e pergamene oppure direttamente sui tessuti. Lo stemma dorato al suo interno era quello nobiliare della famiglia Zegna; infatti nel 1938 Ermenegildo Zegna, per volontà di Benito Mussolini, fu insignito della carica di “conte di Monte Rubello di Trivero”. Nel 1953, per la sola maglieria, fu adottato un logotipo calligrafico.

Nel 1954 la rielaborazione grafica dello stemma di famiglia, simbolo di eccellenza e nobiltà, fu affidata allo studio Giuseppe Barale (Torino). Intanto la comunicazione pubblicitaria aziendale veniva solitamente affidata ai maggiori designer dell’epoca come Armando Testa e Franco Grignani.

Nel 1976 la comunicazione visiva fu affidata al logotipo composto da un carattere graziato che conviveva con il sigillo in outline; il carattere fu sviluppato dai designer grafici Gareth Hague e David James.

Nel 1980 lo studio della lettera “Z” e la relativa corporate identity fu affidata al designer Bob Noorda.

Nel 2021 l’azienda, in concomitanza alla sua quotazione alla Borsa di New York, ha adottato uno storico restyling: il nome del fondatore è scomparso ed è rimasto soltanto il cognome per celebrare, secondo la filosofia del “one label only”, l’heritage familiare e guardare al futuro con una nuova estetica, unica e inconfondibile; il marchio, invece, è stato ideato dal direttore creativo della maison Alessandro Sartori con l’utilizzo di un font moderno con lettere maiuscole e sovrastato da due bande arancioni (colore ispirato al prezioso tessuto “vicuña”) ed una nera di minore spessore. L’ispirazione del marchio è stata la “Strada Provinciale 232 Panoramica Zegna”, fatta costruire proprio dal patriarca Ermenegildo nel 1938 tra le montagne della regione di Trivero e che, vista da lontano, ha anche una forma che ricorda l’iniziale “Z”. Questa strada è un simbolo fisico ma anche ideale perché quella strada guida da sempre la mission aziendale e si intreccia con una visione in continuo divenire orientata al progresso sostenibile.