La “Federazione Italiana Giuoco Calcio” fu costituita a Torino nel 1898; ha contribuito a far diventare il calcio il più importante fenomeno sportivo nazionale. L’esordio nella Nazionale avvenne nel 1910 all’Arena di Milano in maglia bianca (Italia-Francia 6-2); non si sa bene se la scelta del bianco fu per motivi di convenienza economica o se per omaggio alla squadra più forte dell’epoca, ossia la Pro Vercelli. L’anno successivo, contro l’Ungheria, fece la sua prima apparizione la maglia azzurra in onore del colore dello stendardo della famiglia Reale dei Savoia, il cui stemma rosso con croce bianca campeggiava sul colore azzurro, per l’appunto.

Durante il ventennio fascista, nel 1922, allo stemma sabaudo vennero aggiunti corona e fascio littorio. Con queste maglie gli azzurri conquistarono due titoli mondiali (1934 e 1938) e un oro olimpico (1936) sotto la guida di Vittorio Pozzo.

Nel dopoguerra il calcio è tra i fattori che aiutarono l’Italia ad uscire dalle macerie della guerra; il tricolore rimpiazzò lo stemma sabaudo sul petto delle maglie azzurre. Nel 1952 ci sarà un nuovo cambiamento nel tricolore: viene aggiunto nella parte superiore un riquadro con la scritta “Italia” in oro. Dopo anni di delusioni arrivano due belle pagine della storia azzurra: il titolo europeo conquistato in casa (1968) e il secondo posto nel Mondiale in Messico (1970), impreziosito dall’epica semifinale Italia-Germania 4-3; i giocatori vestivano una maglia minimalista che, forse assieme a quella del 1982, è la più stampata nell’immaginario collettivo come la “maglia” della Nazionale.

Nel 1974 un altro restyling: un rombo con all’interno il tricolore, un pallone giallo e la denominazione disposta a cerchio; in alcuni casi il rombo viveva all’interno di un quadrato nei cui angoli c’erano le lettere dell’acronimo. Nel 1982 per i Mondiali di Spagna ci fu una leggera modifica allo scudetto: l’aggiunta dell’acronimo, scritto in verticale, nel bianco del tricolore.

Nel 1984 un nuovo marchio rotondo sostituisce il tradizionale scudetto; all’interno trovano spazio le tre stelle dorate su campo azzurro, le scritte “Italia” e “FIGC” assieme al tricolore in posizione diagonale. Le maglie cambiano nel materiale, dalla lanetta degli anni precedenti si passa a un tessuto acetato e lucido.

Nel 1992 la Federazione indisse un concorso per un nuovo marchio: vinse la proposta di Patrizia Pataccini con una sorta di lettera “i” stilizzata, sintesi della parola Italia, con il puntino azzurro in alto a sinistra; nella parte alta trovavano posto le tre stelle su campo azzurro, al centro su campo bianco la denominazione completa della federazione e in basso il tricolore, ridotto ai minimi termini dai tempi dell’abbandono dello scudo sabaudo. Nel 2000 torna sul petto lo scudetto tricolore, introdotto negli anni Cinquanta, a cui vengono aggiunte per la prima volta le tre stelle dei mondiali vinti nella parte alta, dove solitamente trovava posto la scritta “Italia” e senza l’acronimo. Le stelle compaiono su autorizzazione della FIFA che, dalla metà degli anni Novanta, permise alle federazioni di portare sulla maglia tante stelle quanti i campionati vinti.

Nel 2006 cambia nuovamente il marchio a ricordare lo scudetto originario seppur rivisto alla luce dell’evoluzione del design: una forma più squadrata con il tricolore su fondo azzurro, un segno circolare della FIGC posizionato sul bianco e le tre stelle. Nel 2007, dopo la conquista del quarto titolo mondiale in Germania, il marchio subisce un necessario restyling: l’aggiunta della quarta stella e il segno circolare della scritta FIGC con dimensioni maggiori tanto da primeggiare al centro del tricolore.

Nel 2017 la Federcalcio, allo scopo di coniugare tradizione e modernità, si fregia di un nuovo marchio a forma di scudo al di sopra del quale sono più visibili le quattro stelle dei trionfi mondiali, orgoglio di tutto il Paese. La scritta “Italia” campeggia sul tricolore al di sopra di un orizzonte curvoso.

Nel 2021 la FICG rinnova il solo suo marchio istituzionale affiancandolo a quello del 2017 che continuerà ad essere utilizzato sulle maglie della Nazionale ed a veicolare nel mondo la parola “Italia”. Infatti oltre alle vittorie sul campo, si è registrata la necessità di dare visibilità anche alla federazione stessa facendo primeggiare l’acronimo “FIGC”. Tale marchio contraddistinguerà le iniziative dell’organizzazione federale in modo da proiettare la Federcalcio verso le sfide del futuro; è stato ideato da Independent Ideas, agenzia creativa di Publicis Groupe, il cui presidente è Lapo Elkann.

Per suggellare un punto di partenza per nuovi capitoli della storia gloriosa della “Nazionale Azzurra”, nel 2023 la FIGC ha adottato un nuovo marchio, realizzato da Independent Ideas (agenzia creativa di Publicis Groupe); questo nuovo marchio si fonde in un’unica visione con quello istituzionale con una coordinata armonia di linee e di elementi. Il nuovo scudetto è l’espressione dei sentimenti e della passione di tutti i tifosi italiani, tanto che nella campagna di lancio il claim ideato è stato proprio #creatodalleemozioni. Con il nuovo marchio è stata ideata, per la prima volta, l’identità sonora delle Nazionali: firmata da “Inarea Identity Design” è un sistema musicale che va dal “sound logo” a tutte le declinazioni previste per ogni touchpoint, compresa una versione che sarà lanciata negli stadi prima delle partite delle Nazionali di calcio. Il brano integrale, dal titolo “Azzurri “, è stato composto e prodotto da Enrico Giaretta e Maurizio D’Aniello.