In pieno boom economico per la Coop emerse la necessità di darsi nuove prospettive per stare all’altezza dei tempi; si sentì, pertanto, il bisogno di adeguare la propria identità visiva alle moderne tecniche di comunicazione. Nel 1963 Albe Steiner ridisegnò il logotipo derivandolo dall’alfabeto “universale” di Herbert Bayer; per rendere meglio l’idea della cooperazione tra le persone, ridusse al minimo la spaziatura tra le quattro lettere in modo da annullare ogni separazione e per rappresentare visivamente il senso della cooperazione. Questo marchio apparve, per la prima volta, come insegna del primo “magazzino a libero servizio” di Reggio Emilia.
Agli inizi degli anni Settanta ci fu un restyling del logotipo di Steiner: le lettere furono ingrossate nei tratti e furono migliorate le giunzioni della lettera C e della lettera P.
Poi nel 1985 Bob Noorda operò il restyling con interventi minimi ma efficaci: ingrandì oltremodo i tratti utilizzando lo stesso taglio sghembo per la lettera C e la lettera P.
Nel 2005 un altro restyling affidato all’agenzia Advance: il logotipo è inscritto in una figura rossa a forma d’occhio; anche il packaging risulta rinnovato e accattivante.