Era il 1945 quando nelle “Officine Meccaniche Eden Fumagalli” di Monza (Milano), produttrici di strumenti per macchine utensili di grande precisione, vide la luce la prima lavabiancheria tutta italiana con nome “Candy”, anglicismo dell’italiano candeggiare. La società entrò nella storia industriale italiana quando Eden Fumagalli, assieme ai figli Enzo, Niso e Peppino, si specializzarono nella produzione di lavabiancherie facendo degli elettrodomestici il centro e la forza della propria attività.

Alcuni anni dopo la lavabiancheria diventò completamente automatica e Candy procedè a grandi passi sulla strada dell’innovazione; nel tempo sarà protagonista di acquisizioni e di posizioni di leadership nel mondo. Il primo marchio fu disegnato nel 1945 alla fondazione dell’azienda; fu sottoposto a leggere modifiche sia nel 1948 che nel 1957 e restò in uso fino alla metà degli anni Sessanta quando fu introdotto un nuovo logotipo composto in maiuscolo.

Nel 1970 si pensò al riutilizzo del vecchio logotipo senza il rettangolo e, nel 1983, venne aggiornato per evidenziare i differenti settori di attività: frigoriferi, cucine, lavatrici. Poi nel 1993 si recuperò il logotipo del 1957.

Nel 2000, all’interno di un processo di riposizionamento, il marchio era composto in maiuscolo con la evidente lettera “C”. Il nuovo marchio Candy, disegnato da Maurizio Di Robilant, è il segno dell’innovazione in sintonia con lo spirito dei tempi.

Dal 2018 è parte del gruppo Haier, colosso cinese fondato nel 1984 e numero uno al mondo per vendite di grandi elettrodomestici; il nuovo corso di Candy fonde il suo classico design italiano con l’attenzione per i dettagli in fase costruttiva con le tecnologie e il know how avanzato della holding. Nel 2024 il nuovo marchio, disegnato dall’agenzia Dilemma, riflette questo approccio più high-tech con le lettere aperte e lo stile super minimalista.