L’azienda fu fondata nel 1877 da Pietro Barilla che, discendente da una famiglia di panettieri documentata a partire dal 1576, aprì a Parma un forno per la cottura del pane ed un piccolo laboratorio per la lavorazione della pasta. Nel 1910, con la costruzione del nuovo stabilimento per la pasta all’uovo, si avvertì la necessità forte di definire l’identità Barilla: il primo marchio, disegnato dallo scultore Emilio Trombara, raffigurava in un tondo il bambino garzone, “al putén” in dialetto parmigiano, che rovescia nella madia piena di farina il tuorlo di un gigantesco uovo; l’uovo è il punto focale della comunicazione, segno di abbondanza e di vita, e nel marchio venne ingigantito per valorizzarne a prima vista il significato.

Questo marchio fu utilizzato fino agli anni Trenta sulle carte intestate in combinazione con diversi logotìpi Barilla: quelli liberty con caratteri sinuosi e quelli con caratteri solidi e squadrati, testimonianza dello stile Novecento.

Nel 1934 Giuseppe Venturini eliminò il bambino garzone lasciando il solo marchio “verbale” ritagliato come di latta e, nel 1949, lo iscrisse entro un ovale bordato. Nel periodo della ricostruzione Barilla si orientò, prima in Italia, verso l’industrializzazione della produzione del pane, la meccanizzazione della lavorazione della pasta e un’attrezzata organizzazione commerciale.

Nel 1952 l’azienda sospese la produzione del pane per dedicarsi esclusivamente alla produzione della pasta di semola e all’uovo; Erberto Carboni disegnò un nuovo logotìpo incorniciato in un ovale, in positivo e in negativo, con un carattere sempre corsivo e calligrafico ma più leggero ed elegante. Barilla fu, in quel periodo, la prima azienda ad adottare le confezioni standard in cartoncino per l’intera produzione di pasta sino ad allora venduta sfusa.

Erberto Carboni apportò nel 1954 un leggero restyling al marchio: una cornice asimmetrica che, per alcuni, rappresentava il chiaro ed il rosso di un uovo sodo tagliato per metà e, per altri, la caratteristica “unghia bianca”. Nel 1960 Barilla diventò società per azioni e si avviava a diventare la prima industria alimentare italiana e la prima nel mondo per la produzione di pasta. Carboni rinnovò l’intera immagine aziendale studiando anche le confezioni, le campagne stampa, gli stand fieristici ed i mezzi di trasporto.

Il marchio Barilla ad ellissi molto schiacciate e lettering stilizzato è stato elaborato nel 1969 dalla Lippincot & Margulies di Londra.

Nel 1997 Gio Rossi ha apportato una leggera modifica al marchio, tesa ad equilibrarne la struttura ed a renderlo meno orizzontale. Nel 2000, grazie a Future Brand, il marchio Barilla è stato leggermente rivisto per dare più prova di genuinità e semplicità; il marchio Barilla è diventato più schiacciato.

Nel 2022, per il 145° anniversario dell’azienda, una nuova brand identity che si concretizza principalmente nel nuovo marchio nel quale si evidenzia l’anno di nascita e con un fondo più impattante di colore rosso. Altra novità riguarda il packaging, che in Italia torna ad essere blu e non più azzurro come negli ultimi anni. A firmare la visual identity è l’agenzia Robilant Associati. Sul fronte del pack spicca anche il timbro, restyling del primissimo segno che il pastificio Barilla adottò a confezione dei suoi prodotti nel lontano 1877, quando tutto ebbe inizio. Sparisce l’ovale bianco, storica citazione della pasta all’uovo, che oggi sarebbe una rappresentazione parziale per una realtà diventata una Food Company a 360° su piano globale.