ALFA ROMEO
1 MARCHI e restyling nel tempo
L’attenzione di Alfa Romeo alla propria immagine è significativamente dimostrata dall’evoluzione grafica del marchio che, fin dall’inizio, adottò le due insegne araldiche della Milano del tempo dei Comuni; nel 1912 il marchio, creato dal fumettista Romano Cattaneo, era composto dallo stemma cittadino di Milano, una croce rossa in campo bianco di Giovanni da Rho, e dal biscione visconteo legato alla tradizione longobarda. Per alcuni, quest’ultimo era il serpente biblico in campo azzurro con in bocca un bambino che decorava il gonfalone della spedizione dei crociati milanesi; fu Arnolfo II a mettere “la vipera che ‘l melanese accampa” di dantesca memoria sulle sue insegne militari dopo aver vinto in battaglia un cavaliere saraceno che si vantava di “mangiar cristiani” (cfr. Ferrari). Per altri, era l’immagine bronzea di un serpente che fu portata a Milano nel 1002 e subito riprodotta su una colonna di Sant’Ambrogio. Il marchio riportava questi elementi inscritti in una fascia circolare con due nodi sabaudi e la scritta “Alfa-Milano” con carattere graziato.
Nel 1919 il marchio apparì con la dizione definitiva in carattere bastone “Alfa-Romeo Milano”, successivo all’acquisizione dell’Alfa da parte dell’ingegnere napoletano Nicola Romeo nel 1915. Nel 1922 fece la sua prima apparizione sul radiatore delle autovetture il logotìpo calligrafico “Alfa Romeo” disposto su due righe anche se sarà in seguito proposto nella versione ad una riga.
Nel 1925 il marchio Alfa Romeo apparì con la corona d’alloro che segnò la vittoria al primo Campionato Automobilistico del Mondo con la vettura “Alfa P2”. Due curiosità: fin dal primo marchio circolare il biscione sembrava attorcigliarsi su se stesso in prossimità della testa ma in un marchio del 1935, stranamente, il serpente mostrava un andamento regolare; in un manifesto pubblicitario del 1937, in epoca fascista, nel marchio viveva la dicitura autarchica “Milano-Napoli” e qui il biscione tornò ad attorcigliarsi!
Nel 1945, con la caduta della monarchia e la proclamazione della Repubblica, i nodi sabaudi lasciarono il posto a due linee ondulate; in seguito, in assenza di vincoli forti, ci furono diverse ”libere interpretazioni“ del marchio Alfa Romeo: dal 1946 al 1950 fu posto il bambino in posizione inclinata e la corona d’alloro meno evidente.
Nel 1964 apparve sulla Giulietta Junior la stilizzazione del solo serpente visconteo rivolto verso destra; nel 1969 un’improbabile operazione di sintesi essenzializzò il biscione e disumanizzò il bambino.
A partire dal 1972, con l’autonomia dello stabilimento Alfasud di Pomigliano d’Arco (Napoli), scomparve dal marchio la parola “Milano” e rimasero i soli due simboli milanesi sormontati dalla scritta “Alfa Romeo” composta in Futura. Il marchio fu disegnato da Pino Tovaglia che operò il redesign dei precedenti nella soluzione a colori e monocromatica. Nel 2000 il marchio ha subìto una modernizzazione ad opera di Maurizio Di Robilant.
Nel 2015, in occasione dei suoi 105 anni anni di vita, Alfa Romeo presenta una versione rinnovata del suo storico e leggendario marchio; ciò anche in concomitanza con il lancio della nuova Giulia e con la riapertura del Museo Automobilistico di Arese. L’incarico per il restyling è stato affidato a Di Robilant Associati, storico partner del gruppo Fiat. Il nuovo marchio rappresenta la celebrazione dell’identità storica del brand con uno slancio verso la contemporaneità e l’eleganza. L’anello esterno in blu notte esalta l’esclusività della casa mentre l’uso dell’acciaio cromato nei profili e nel logotìpo, composto con il carattere ITC Blair ritoccato, enfatizza la modernità e la vocazione tecnologica; nel complesso rimangono intoccabili gli elementi di sempre, sia la croce che il biscione, anche se quest’ultimo più prominente e fiero. Tali icone non vivono più sul fondo bianco e azzurro ma su un’inedito unico fondo cromato, arricchito da una texture che simula l’incisione a sbalzo. Tale nuova cromia sostituisce la doratura del marchio di Pino Tovaglia degli anni Settanta. Anche la corona è stata essenzializzata.