Marchio italiano di prodotti da forno che produce biscotti, merende, pani e torte, di proprietà di Barilla. Fondato nel 1974 sotto il coordinamento di Giovanni Maestri, fu creato per differenziare la produzione della Barilla, storicamente legata alla sola pasta. Solo nell’ottobre del 1975 esce sul mercato con la prima produzione di biscotti, ideati dal pasticcere inglese George Maxwell. In quel periodo l’Italia aveva chiuso la stagione del boom economico ed era un Paese industrializzato che iniziava a sentire nostalgia per il proprio passato, idealizzato e associato a uno stile di vita più semplice e naturale. Il ritorno alla natura – o almeno a una dimensione in cui la naturalità tornava a essere un valore così come la tradizione – era l’elemento forte da cui far derivare il marchio che, sin dalla sua nascita nel 1975, si è distinto per una iconografia dal forte impatto che vede il suo perno in una valle felice con al centro un mulino, connubio perfetto tra una natura generosa e la presenza umana.

In questo racconto visivo, affidato a Gio Rossi con la collaborazione di Cesare Trolli, ogni elemento – le spighe e i fiori, il mulino, la valle, il nome, il festone e i colori – ha un ruolo preciso nella narrazione e testimonia l’impegno della marca nell’offrire prodotti genuini, frutto del suo saper fare e del suo atteggiamento positivo e autentico nei confronti della vita. Il marchio originario è stato nel tempo leggermente cambiato senza tuttavia mai diluire la propria capacità narrativa. Nei particolari: il mulino evoca la tradizione e il saper fare; le spighe e i fiori rappresentano la natura, abbondante e rigogliosa, elemento chiave del racconto di marca; il logotipo veicola autorevolezza ma anche pulizia e dinamismo che si contrappone alla staticità del mulino; il festone è un elemento di supporto che rappresenta l’elemento ludico e la sua posizione asimmetrica veicola vicinanza e coinvolgimento con il destinatario; il marchio Barilla rassicura rispetto all’affidabilità e alla qualità dei prodotti.

In occasione del 30° anniversario della marca, nel 2005 si arriva al primo restyling del marchio, fatto dall’agenzia Future Brand: l’attualizzazione dei tratti e dello stile, attraverso la semplicità per migliorare il confronto con il contemporaneo, la società e le nuove tendenze. Nei particolari: il mulino resta invariato nel disegno ma il bollo viene ingrandito per avere maggior rilevanza e visibilità; gli elementi della natura evolvono verso uno stile più contemporaneo ed iconico, attraverso la semplificazione della palette cromatica e dei tratti; il carattere tipografico del logotipo perde alcuni orpelli mantenendo uno stile autorevole che richiama il mondo della pasticceria; il festone mantiene la sua funzione ludica e di protezione del logotipo ma si accorcia rendendo la composizione più compatta; il marchio Barilla rimane a garanzia di qualità.

Ancora un restyling nel 2017, sempre da Future Brand, con la valorizzazione dell’icona del mulino che evolve nella direzione di un maggior impatto ed iconicità all’interno del bollo, semplificato e ingrandito per conferirgli una maggiore visibilità mantenendo solo alcuni richiami alla valle circostante. L’affermazione della comunicazione digitale determinò la necessità di rivedere l’intera composizione del marchio, ed alcuni suoi elementi, in modo da adeguarsi alle nuove piattaforme di comunicazione. Resta il marchio Barilla, seppur con il suo nuovo restyling.

Nel 2022 Future Brand fa che il marchio evolva i suoi asset visivi riconfermandone il ruolo espressivo come parte di un’unica storia; scompare l’endorsement di Barilla dalla composizione in quanto non più necessario a dare credibilità ad una marca ormai fortemente sedimentata nella percezione dei consumatori. Nel corso degli anni il marchio ha accresciuto il proprio impegno per la tutela dell’ambiente come testimoniano la “Carta del Mulino” e i diversi progetti avviati; nel marchio gli elementi sono esplicitati in modo più autentico, vivo e reale.

Nei particolari: il disegno del mulino evolve verso una maggior visibilità con il tetto scuro che lo rende di immediata lettura e con la valle intorno che si semplifica ma non scompare; per la ghirlanda, le spighe sono più morbide e i fiori sono disegnati con realismo assieme ad una piccola ape che simboleggia l’impegno concreto della marca per la salvaguardia dell’ambiente e aggiunge vita al racconto; la tipografia perde le grazie, diventa più contemporanea e leggibile; il festone mantiene la sua funzione ludica e di protezione del marchio ma si accorcia ulteriormente.