Confindustria è la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi in Italia; si propone dal 1910 di contribuire, insieme alle istituzioni politiche e alle organizzazioni economiche, sociali e culturali alla crescita economica e al progresso sociale del Paese. Dopo 13 anni dalla fondazione, viene considerata l’idea di avere un emblema tangibile di identità per l’organizzazione; viene così creato il primo marchio nel 1923, che rappresenta un’aquila sovrastante una ruota dentata su cui viene scritta la denominazione di allora, ovvero “Confederazione Generale dell’Industria Italiana”. La scelta della simbologia rispecchia la volontà dell’associazione sul sostenere il paese verso la crescita sociale ed economica; l’aquila, simbolo di forza ed indipendenza, e la ruota dentata, simbolo del sistema di fabbrica, rimarcano il ruolo propulsivo del ceto imprenditoriale.

Nel 1926, con l’ascesa fascismo, la Confederazione si rassegna a riconoscere come unico interlocutore il sindacato fascista; al marchio viene aggiunto il fascio littorio e la denominazione diviene “Confederazione generale fascista dell’Industria Italiana”.

In seguito, nel 1934, la parola “generale” scompare per dare maggior risalto alle federazioni nazionali di settore. Bisogna aspettare, nel 1944, la caduta del fascismo per veder scomparire il fascio littorio dal marchio. Anche la denominazione viene modificata ulteriormente in “Confederazione degli Industriali”.

Nel 1946 l’aquila è accentuata nelle dimensioni e definita nei tratti; sovrasta la ruota dentata recante la scritta “Confederazione Generale dell’Industria Italiana”. La Confindustria assunse un ruolo di primo piano nell’opera di ricostruzione post-bellica, siglando importanti accordi con i sindacati e rafforzando le proprie strutture organizzative.

In risposta alla richiesta di un emblema più moderno e stilizzato, fu approvato nel 1983 il nuovo marchio. Si prese così atto di un cambiamento ormai definitivamente affermato nella comunicazione esterna ed interna, più rapido e memorizzabile, esaltandone la forza comunicativa.

Nel 2003 il restyling del marchio viene affidato all’agenzia Inarea; confermando l’indiscusso valore dell’emblema storico, la stilizzazione dell’aquila viene accentuata rendendola più leggera e sono stati eliminati i segni degli artigli, già ridimensionati nella versione del 1983. L’ingranaggio resta a significare il forte aggancio con l’economia reale ma la ruota dentata attenua i tratti tecnici e si apre a simboleggiare una sempre maggiore integrazione con i settori emergenti del mondo produttivo. Nel suo complesso, il nuovo emblema ha anche il fondamentale pregio di migliorare la sua leggibilità sui supporti informatici, ormai prevalenti nella comunicazione moderna. Il carattere del logotipo utilizzato è il Futura.