L’industria automobilistica ha derivato il proprio nome da Edoardo Bianchi che nel 1885 aprì a Milano un’officina per la costruzione di cicli e tricicli; nel 1897 sperimentò la prima bicicletta a motore. Ad inizio secolo il primo marchio raffigurava un’aquila coronata e la fascia con il nome del fondatore; successivamente venne aggiunto lo scudo dei Savoia perché l’azienda divenne fornitrice della Real Casa.

La divisione auto della Bianchi possedeva nel 1945 un marchio circolare con tre “B”; nel 1948 la lettera “B” viveva all’interno di un triangolo.

Alla morte del fondatore, nel 1955, venne costituita a Desio (Milano) dal figlio Giuseppe, in stretta cooperazione con la Fiat e la Pirelli, la “Autobianchi SpA” per la sola costruzione di autovetture. Nel 1957, data di presentazione della “Bianchina”, le lettere furono inscritte all’interno di uno scudo; il marchio fu utilizzato fino al 1959 quando fu sostituito dalla scritta “Autobianchi” stilizzata.

Nel 1965 comparve il marchio con il toro ed il biscione, simboli della suddetta cooperazione, fu con la presentazione al salone di Parigi della seconda serie della “Primula”.

Nel 1968, quando l’azienda fu assorbita dalla FIAT, il marchio verrà sostituito con quello disegnato da Ilio Negri in cui una lettera “A” stilizzata viveva in una forma circolare; talvolta questo marchio era utilizzato al posto della lettera “A” di Autobianchi.

Nel 1985, in seguito agli accordi tra Autobianchi e Lancia, i due marchi sono apparsi sempre uniti e, per di più, la “A” stilizzata è apparsa anch’essa nello scudo caratteristico Lancia ma capovolto.